mercoledì 30 luglio 2014

cities and cars

Virginia Scremin



Quali sono le intime relazioni che intercorrono tra la città e l'automobile e come questo legame si è sancito in un lasso di tempo così breve? Chi sono gli attori che hanno determinato e rafforzato questo legame e in quali realtà esso si compie maggiormente? La città oggi può e come può scindersi da esso? Questi sono i primi interrogativi su cui si basa la mia idea; un'indagine storica che guarda alle esposizioni universali che tra gli anni '40 e '60 hanno meravigliato i , periodo nel quale questa questione è nata e si è rafforzata, gli anni in cui l'immagine della città futura si caricava di suggestioni particolarmente legate alla meccanizzazione; quando la velocità e la standardizzazione divenivano i valori di un nuovo positivismo. L'odierna crisi energetica e la difficoltà di definizione e di attuazione di uno sviluppo sostenibile disvelano le incongruenze che queste visioni portavano in seno; soprattutto mettono in discussione la nostra abitudine e l'intero organismo città, ormai così modificato nelle sue regole, nella gerarchia dei suoi spazi, tanto da lasciarci frastornati se in più pensiamo alla velocità di tale (non)adattamento.

Lo sguardo al passato è sempre stato un fondamentale per comprendere il presente e uno strumento necessario per migliorarlo, questa convinzione muove l'indagine: per comprendere i meccanismi che hanno portato alla situazione odierna, tangendo le questioni sociologiche e individuando le strategie che le sottendono.