martedì 29 luglio 2014

On Water_Dopo l'alluvione. Ripensare il presente per progettare un futuro.

Ruben Castegnaro
Giorgia Mai



L’aumento delle precipitazioni dovuto ai cambiamenti climatici e l’incuria del territorio da parte dell’uomo nella realizzazione di tessuti urbani sono le cause principali dei disastri ambientali provocati delle alluvioni che hanno colpito l’Italia e il Veneto negli ultimi anni. La volontà di costruire a ridosso dei fiumi, togliendo spazio alla natura per sostituirla spesso con materiali impermeabili, ha portato al ridisegno del territorio pensato su politiche di resistenza all'acqua. Questo ha determinato una minore quantità di sedimenti disponibili per il fiume e di capacità di laminazione per le piene, con dei picchi verso valle.
Dopo la grande alluvione del novembre 2010 che ha coinvolto 500.000 persone e fatto registrare danni in oltre 262 comuni veneti, ci si è resi conto che il territorio ormai non può più prescindere dai cambiamenti climatici e che necessita di un nuovo piano per il risanamento delle acque.
Da qui dispendiosi finanziamenti sono partiti per far fronte alle difficoltà attraverso grandi e puntuali interventi, che dimostrano però uno scarso interesse alle problematiche ambientali future e ad una mancata occasione nel ripensare globalmente il territorio Veneto.